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domenica 30 giugno 2013

Il concetto di Libertà

Ho scelto nella vita professionale di occuparmi di fauna selvatica, perché sono animali a vita libera, perché vivono in spazi aperti, perché non possono essere contenuti e né tantomeno messi al guinzaglio. Non mi sono mai piaciuti i cani e i gatti costretti in appartamenti, all’uscita pianificata per fare pipì. Se poi ci aggiungiamo che è decisione del proprietario castrarli o sterilizzarli, senza che loro possano scegliere…
Ho scelto la fauna selvatica perché non è importante in natura la salvezza del singolo, ma quella del gruppo. Perché il gruppo è in grado di adattarsi all’ambiente in cui vive, competere con eventuali predatori o associarsi per predare meglio e garantire la sopravvivenza della specie. Nell’ambiente selvatico sopravvive il più forte o il più furbo, a secondo delle situazioni, ma sicuramente quello che è importante è che ciò permette un miglioramento della specie e l’adattamento all’ambiente. Invece con gli animali domestici, specie quelli tenuti al guinzaglio, ci si ostina, e lo dico da veterinario, spesso a terapie infinite, cure compassionevoli, che mantengono in vita soggetti che vengono poi usati come riproduttori, finendo con avere dinastie con malattie congenite già alla nascita.
 
Utilizzo questo spazio virtuale, molto seguito soprattutto nelle ultime ore, per rispondere pubblicamente alla revoca del mio incarico da parte del Sindaco, e augurare al gruppo di poter proseguire unito nelle attività formative, collaborative e operative sul territorio sia comunale che nazionale.
Voglio subito precisare che non scrivo come Coordinatore, seppur ancora in carica per qualche ora, ma come Roberto Viganò, senza alcuna divisa in questo momento, e senza paura di essere tacciato o censurato da chicchessia. Spero che almeno la libertà di pensiero e di parola sia rimasta in questo paese, anche se alcuni dubbi sono quanto mai leciti. Tengo inoltre a precisare che il presente blog non è di natura istituzionale, ma rappresenta i volontari di Protezione Civile.
Nel caso questo post dovesse subire censura, mi auguro che la rete provveda fin d’ora a linkarlo su altri blog o su altri siti, per conservarne traccia.
Oggi ho scritto diverse lettere a Sindaco, Assessori e Uffici competenti (ovviamente tutte a protocollo), e che mi auguro vogliano avere la pazienza di leggere.
Tutto ha inizio con la mia lettera a protocollo n. 4555 del 26 giugno, condivisa da tutti i volontari nella serata del 24 giugno, in cui prendevo le difese dei “miei” volontari di fronte a continue ingerenze di carattere gestionale e politico dell’Amministrazione Comunale sul Gruppo di Protezione Civile che mi trovavo a coordinare.
E chi segue la situazione politica solbiatese sa bene a cosa mi riferisco.
Oltre a ciò, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata con l’ordine trasmesso via Assessore competente al mio Vice (una telefonata diretta tra Sindaco e me avrebbe di certo avuto un esito differente) di evitare che le persone iscritte al Gruppo comunale partecipassero alla commemorazione del 190° anniversario del cotonificio, ledendo di fatto libertà costituzionali.
Se da un lato posso in qualche modo comprendere il divieto di partecipare a tale commemorazione in divisa, non essendo una pubblica manifestazione e o un’attività connessa alla Protezione Civile, dall’altro non posso certo rimanere in silenzio di fronte ad un atto autocratico che limita le libertà dei miei volontari. 
Tengo a sottolineare inoltre, ma non credo ce ne sia bisogno, che definire i volontari come “miei”, non rappresenta certo un’assunzione di definizione di proprietà privata, come invece più volte ribadito dal Sindaco nella sua lettera (Prot. n. 4621 del 28 giugno), ma indica un legame di affetto verso ragazzi di tutte le età che lealmente si sono sempre adoperati per le attività di Protezione Civile e con le quali ho condiviso esperienze, crescita e formazione.
Il chiarimento espresso nella mia lettera era in merito alla gestione  dei volontari. Quando a suo tempo ho ripreso l’incarico di Coordinatore, su richieste pressanti del Sindaco e della Giunta, al fine di ricreare un gruppo attivo e collaborativo sul territorio, ho da sempre fatto chiarezza sul poco tempo a disposizione a causa del mio lavoro, e su un principio senza il quale non sarebbe nemmeno cominciata la collaborazione: nessuna interferenza tra parte politica e gestione dei volontari.
Tale concetto è stato man mano dimenticato fino ad arrivare agli episodi sopra descritti. 
Sono stato perfino accusato di “essere in assonanza con alcune parti politiche”. Sento ridere fin quassù…
Probabilmente il Sindaco soffre il fatto che qualcuno la pensi come qualcun altro a questo mondo, a prescindere dallo schieramento politico. Oppure è il solo fatto di avere un pensiero diverso dal suo a far sì che una persona passi improvvisamente quella linea sottile che la trasforma in compagno con cui seguire i corsi e gli esami di caccia, a nemico da destituire?
Mi sono chiesto anche se gli Assessori della Giunta sappiano quello che è successo. Io ho scritto anche a loro, ma la risposta del Sindaco e la revoca del mio incarico è stata talmente repentina (solo 2 giorni!! Nemmeno agli attacchi delle minoranze le risposte sono arrivate con tale celerità!), che non credo ci sia stato nemmeno il tempo di incontrarsi o perlomeno parlare di questo problema. Sicuramente ciò non è avvenuto con l’Ass. De Simone (la mia compagna, così anticipo quelli del “Movimento 5 Stelle” …), e ritengo che in effetti è giusto che lei, in palese conflitto di interessi, ne rimanga fuori. Ma chissà se gli altri condividono questa scelta e se si rendono conto di quanto anti-popolare è “sparare” sulla Protezione Civile, soprattutto considerando quanto possa essere impattante una notizia del genere anche a livello mediatico. 
Ma nonostante tutto ciò, in cui una persona normale dovrebbe essere già più che inc…avolata (volevo scrivere altro, si capisce??), il culmine dell’incazzatura (e qui ci vuole!) è arrivato ieri sera (sabato 29 giugno) dopo la gara dell’HandBike. A proposito, un grande saluto a tutti i corridori a cui oggi avremmo dovuto dedicare un post vista la nostra partecipazione insieme ai colleghi di Olgiate Olona e Marnate, ma che purtroppo passano in secondo piano per beghe interne.
Dicevo … ieri sera, al termine della gara, avevo organizzato una riunione straordinaria per un confronto interno tra volontari ed un saluto di commiato da parte mia nei confronti del gruppo. A questa riunione si è presentato anche il Sindaco (il quale non è stato assolutamente invitato dal sottoscritto), in maniera a dir poco inopportuna.
Ma se da un lato ero deluso e arrabbiato per la situazione imbarazzante e tesa che si era creata, allontanandomi immediatamente dalla sala riunione, dall’altra sono rimasto estremamente commosso per l’unità dei volontari di fronte a tale arroganza (e lo dico senza timore, tanto firmo io qua sotto), i quali hanno preferito abbandonare la sede, chi immediatamente, chi dopo aver giustamente detto la sua, per andare tutti insieme con una ritrovata allegria alla Festa degli Alpini, lasciando il Sindaco da solo a leggere lo Statuto interno (obsoleto e privo di fondamenti stante la recente normativa nazionale, regionale e locale in materia di Protezione Civile) per dimostrare la mia presunta incompetenza in materia di gestione del Gruppo.
Assurda e infelice, infine, la frase del Sindaco (“anche se ve ne andate tutti, io la Protezione Civile la rifondo”)  che rappresenta un’offesa nei confronti di persone che hanno sempre dedicato gratuitamente il loro tempo per attività di Protezione Civile e collaborato con l’Amministrazione comunale, di fronte a questa partecipazione di solidarietà nei miei confronti, che testimonia quanto le idee siano condivise all’interno del Gruppo. 
Chiudendo non posso che confermare quanto scritto dal Sindaco nella lettera di revoca, e cioè che vivo “con sofferenza/insofferenza il controllo politico sull’operato del Gruppo Comunale di Protezione Civile” che invece rappresenta una struttura non solo al servizio della cittadinanza solbiatese, ma come è stato in più di un’occasione dimostrato sul campo, anche al servizio di popolazioni colpite da eventi calamitosi. 
Detto ciò, mi adeguo alla volontà del Sindaco, formalizzando in questi giorni anche lettera di dimissione da volontario di Protezione Civile, non potendo garantire e condividere la partecipazione ad attività di Protezione Civile di carattere politico.
Auguro ai volontari del gruppo di Solbiate Olona, di rimanere uniti per salvaguardare quanto finora fatto, nella speranza che la situazione possa tornare gestibile, e la Protezione Civile torni al “servizio del popolo”, che, caro Sindaco, al momento non credo Lei rappresenti. 

Roberto Viganò

4 commenti:

  1. Siamo fauna selvatica, siamo un gruppo forte e sopravviveremo. L'unico capobranco che vogliamo sei tu Roby!

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  2. Ho letto le lettere e gli articoli sul blog e sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto, tu resterai comunque il NOSTRO coordinatore e noi saremo sempre i TUOI ragazzi. Questa sera lotteremo per quello che hai fatto per noi volontari e se sarà il caso siamo pronti a dare le dimissioni perchè non eri solo un coordinatore ma anche un amico ed essendo in contrasto con le idee del sindaco valuteremo bene la situazione.

    Lorenzo Castelli

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  3. Domani incontro in Comune tra Sindaco, Assessore, Vice-Coordinatore e sottoscritto. Arbitra il Vice-Sindaco.
    Come ho già detto la priorità va al gruppo, a costo di rimetterci io.
    Speriamo in una soluzione condivisa. Un passo indietro da parte di tutti nell'assumersi ciascuno le proprie responsabilità sarebbe una buona cosa e dimostrerebbe saggezza.

    Roberto Viganò

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  4. La priorità va data alla nostra dignità!

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